Bene, ora che il weekend è alle porte e che sono rientrato dalle vacanze spagnole posso rioccuparmi del blog, ma questa volta posterò la lettera integrale di un mio lettore, che si chiama Fabio. Questo ragazzo, per quanto amante dei capelli lunghi, ha subito una vera e autentica discriminazione sul lavoro. Ne capitano tante, ma quando ne senti parlare, ti senti mortificato perché gli sforzi che si fanno per rendere la vita in entrambi i sessi migliore cozza con la burocratica ipocrisia. A voi leggere, a voi giudicare.
Ciao Andrea.
Ti ricordi di me? Sono Fabio, il ragazzo con i capelli lunghi. Tempo fa (a novembre) ti ho inviato una foto dei miei capelli e tu l'hai pubblicata sul tuo blog.
Niente, ti volevo dire che purtroppo pochi giorni fa li ho dovuti tagliare corti per motivi di lavoro.
Sono distrutto: ormai erano arrivati alla vita e sfioravano il sedere, non sai quanto ho dovuto curarli per averli sempre sani e belli. Purtroppo al mio capo "non stavano bene": mi ha detto chiaramente che mi voleva (parole sue) "sempre in ordine", quindi per prima cosa dovevo tagliarmi i capelli.
Ho provato a dirgli che i miei capelli sono sempre puliti, ho provato persino a fargli accettare un compromesso (li avrei portati sempre legati), ma niente, non c'è stato verso.
Così lunedì sono andato dal barbiere e... zac, zac, 6 anni della mia vita recisi in un colpo solo.
Comunque io non lo trovo giusto: dico, perchè sul lavoro le donne possono portare i capelli lunghi e gli uomini no? Perchè questa discriminazione?
Pensa che ho anche pensato di inoltrare una protesta ufficiale al mio capo, per chiedergli che anche tutte le mie colleghe donne si taglino i capelli. Però poi, per non creare problemi, non ho fatto più niente.
Ti prego, parlane sul tuo blog, perchè questo è un grosso problema e non voglio che altri capelloni subiscano quello che ho subìto io.
Scusa se eventualmente ti ho annoiato col mio racconto.
Saluti
FABIO