Beautiful Hair: Quando suona la campana!

7 marzo 2007

Quando suona la campana!

Non sono giù di tono. Cerco pur sempre di restare allegro, ma è difficile farlo quando si riceve una drammatica chiamata al cellulare di una persona, non familiare né amica, che mi accusa di essere stato l'involontaria causa di un disastro. In poche parole, vi dirò cosa è successo.


A gennaio di quest'anno sono andato via dalla mia vecchia casa, perché spendevo tanto in affitto pur essendo lontano dal centro città. Sono andato via con un sorriso ed una tranquilla stretta di mano con la mia ex padrona di casa. Nulla di drammatico. Sennonché ieri sera il dramma... Mi chiama e mi dice che nell'armadio della mia vecchia camera (che nel frattempo ha dato in affitto ad una ragazzina di 20 anni, che conosco, e che non è capace di fare stronzate!) ha trovato che i suoi vecchi completi (conservati nell'armadio della mia camera, in quanto me lo chiese come favore, perché non sapeva dove metterceli e l'armadio era molto grande e capiente!) erano pieni di muffa e bagnati. Alcuni dei quali talmente rovinati dall'umidità da essere inuttilizzabili.


All'inizio, mi sono detto, questa mi sta prendendo per il culo. Allora chiamo al telefono le ragazze che ora stanno nella mia ex casa e mi confermano questa cosa. Resto sconvolto. Inizio a pensare seriamente di essere io la causa di questo drammatico disastro. Anche perché alcuni di quegli indumenti erano dei ricordi della madre della signora. Un colpo!


Le parlo e cerco di tranquillizzarla, ma non so che cosa dirle. Un'ora dopo mi viene in mente che forse, poche settimane dopo il mio arrivo, parlo di mesi e mesi fa, quando la mia camera era ancora un orticello pieno di scatoloni che non sapevo dove mettere, infilai quelle giache in una scatola, aspettando di trovare una soluzione per lo spazio per la mia roba. Proprio in quei giorni, i vecchi inquilini allagarono la casa. La mia camera era chiusa e perciò non poterono entrare per mettere al sicuro la roba.


Risultato: rientro a casa. Vengo informato dell'incidente. Entro in camera. Le ore sono passate ed il gran caldo ha prosciugato l'acqua per terra, ma le scatole sono zozze d'acqua. Prendo i vestiti. Mi sembrano in ordine perché ben conservati nella plastica e, senza indugiare li appendo nell'armadio. Il tempo passa e nel frattempo un po' puzzano, ma penso che sia a causa della mancanza di aria. Così lascio sempre aperto le ante dell'armadio e la puzza di dilegua.


Ora, vado via dalla casa certo e tranquillo di averle riconsegnato la camera come me l'aveva data. In realtà, cappotti in lana ed indumenti rimasero inzuppati quel tanto necessario, o forse solo umidi al punto giusto che, chiusi x bene nella plastica, hanno incominciato ad ammuffire. Ora, dopo mesi, se ne vedono i risultati. Dio santo che disastro! La signora è scoppiata a piangere ed io non ho saputo che dirle. La responsabilità resta unicamente mia, se nessun'altro ci ha messo le mani! Vorrei fare una battuta scarica tensione ma non ci riesco. Non riesco a non pensare al dolore che ho inflitto ad una persona, antipatica o meno che sia, che cmq non mi ha fatto nulla. Non riesco a non pensare a quanta miopia è passata nella mia mente. Forse per la stanchezza. Forse xché mi premeva di salvare i miei libri che dei vestiti che non mi appartenevano.


Fatto sta che alla fine... senza volerlo, e con una bella nota di rammarico, lo combinata proprio grossa. Di + del polso distrutto da una caduta. Di + dal fare il cretino con una ragazza. Perché sapere di avere fatto soffrire una persona è come un pugno allo stomaco. Ed io non sono uno stronzo immune a queste cose. Se faccio uno sbaglio lo dico e riparo. Ma al dolore, che si può dare come risarcimento? E' da ieri sera che me lo chiedo... e non so che rispondere.


Scusate per i verbi ed i congiuntivi alla kazzo di cane, ma di rileggerlo non ne ho proprio voglia.

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