Dal Corriere della Sera del 19 gennaio 2007
Crescono le agressioni per tagliare ciocche da vendere ai parrucchieri
In Brasile cresce il business dei capelli rubati
La moda delle "extension" ha sviluppato i furti a colpi di forbice. L'ultimo caso su un autobus a Rio de Janeiro
ROMA - I capelli vanno a ruba. Che siano cinesi, indiani, brasiliani o peruviani, sono la linfa vitale della dilagante moda della "extension". E se c'è chi li ottiene da un rituale sacro come quello che avviene nel tempio di Tirupati, nello stato indiano dell'Andhra Pradesh, c'è anche chi è disposto a rubarli. È quello che è accade da un po' di tempo in Brasile. L'ultimo caso è stato registrato mercoledì scorso a Rio de Janeiro, dove una ragazza 22enne, Mirna Marchetti, è stata rapinata della sua borsa, del suo cellulare e della sua chioma. L'episodio è avvenuto a bordo di un autobus di linea. Due uomini si sono seduti dietro di lei quando all'improvviso ha sentito che le tiravano i capelli. Inutile l'intervento di un suo amico che non ha potuto evitare che le venissero tagliati. Nera e liscia, la chioma della ragazza arrivava fino alla vita e la polizia sospetta che sia stata venduta a qualche parrucchiere.
BOTTINO - Un bel bottino, se si pensa che i saloni di bellezza di Rio possono guadagnare fino a 250 dollari per una extension di qualità. Un nuovo tipo di crimine dunque, che si spiega in parte con l'enorme guadagno che porta il commercio di capelli in un'epoca in cui l'aspetto estetico è predominante. Anche l'Italia non è immune da questa ossesione, e la tecnica delle extension, che consente di avere una capigliatura lunga e folta senza aspettare i tempi della natura, è sempre più comune.
I PIU' AMBITI SONO QUELLI INDIANI - Nel nostro Paese i capelli che vanno per la maggiore sono quelli indiani. «Sono i migliori, hanno una struttura molto simile a quelli occidentali, sono resistenti e soprattutto mai trattati» spiega Tomas Gold, responsabile della sede italiana della Great Lengths International, azienda specializzata del settore. «Noi ci riforniamo esclusivamente dai templi indiani - aggiunge - offrire i propri capelli agli dèi è una vecchia tradizione indù, è un rito che serve a purificare il destino negativo e a propiziarsi la sorte. Ogni giorno circa 700 barbieri tagliano a migliaia di pellegrini circa una tonnellata di capelli, ma se prima questi venivano buttati o bruciati, ora sono una fonte di sostentamento per il tempio e non solo. I soldi ricavati dalla vendita che avviene esclusivamente tramite delle aste, vengono infatti spesi per pagare gli addetti, ma anche per costruire strade, scuole, ospedali e orfanotrofi».
Ma allora noi donne siamo in pericolo nn possiamo più circolare con i ns meravigliosi capelli sciolti nn ci toccherà ritornare alle accconciature raccolte, che potrebbero andar bene per una serata elegante ma nn sempre!!?? bye barbie
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