Beautiful Hair: GRINDHOUSE

7 giugno 2007

GRINDHOUSE

Oggi farò un po' di sana critica cinematografica. Ieri sera, nonostante la seccante pioggia che cade incessante a intervalli di un paio di giorni a Milano, sono andato al cinema per gustarmi il nuovo film di Quentin Tarantino. Uno che il cinema lo mastica meglio di una cingomma, e che sin dai tempi di Pulp Fiction, non riesco più a farne a meno. Detto ciò, il film mi è piaciuto un sacco. Lo trovato allucinante e cattivo come ai tempi di Le Iene. Un miscuglio fra volontari tagli di celluloide come i film che mi gustavo seduto da ragazzino nel cinema della parrocchia, scene truculente da b-movie, dialoghi molto poco eleganti e citazioni da capolavori come "Duel" di Spielberg, l'occhio strizzato a John Carpenter e qualche altro film che non sono riuscito a capire.


Sono certo che il film a molti non piacerà. Forse per mancanza di palle, ma io che non mi addormento beato e felice se non dopo avermi gustato almeno un bel film, lo trovato gustoso.


Ed ora veniamo a noi, giovani menti perverse. Grindhouse è una farmidabile concentrazione di chiome al vento da far diventare feticista chiunque. Sydney Tamiia Poiter, figlia del noto attore di colore Sidney Poiter, non è solo bellissima e con un fisico mozzafiato, ma ha una capigliatura rigogliosa e lunga fino al culo. Roba da far stare male. Vanessa Ferlito, ha un altro taglio. Un'altra faccia. Capelli neri e lunghissimi, sensuali quanto il suo balletto erotico. Mary Elizabeth Winstead ha un aria da Lolita da lasciare senza fiato. Capelli lunghissimi, lucenti e dal colore caldo che piace a me, una frangia elegante ed enorme da accarezzare per ore. Semplicente perfetta. Infine viene Rose McGowan, che si è tinta di biondo platino come una moderna diva del cinema che fu. E non dimentichiamoci della bella bionda Jordan Ladd, la capigliatura tutta ricci di Tracie Thoms e di altre compagne di viaggio.


Perciò che aspettate, correte al cinema per gustarvi questo chiassoso b-movie firmato Tarantino. Non garantisco che piacerà ai più, ma di certo ci ricorderemo delle loro chiome. Ciaoooooooooooooo.


 

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